Partenavia P-68
Il Partenavia P-68 è il primo bimotore
che ho costruito. Ho deciso di
assemblarlo per vedere cosa significa
realizzare un aeromodello con 2 motori.
Disponevo da diversi anni (circa 25!!!)
della scatola di montaggio di un
Partenavia P-68 della Graupner, ma non
lo avevo mai costruito perché mi
preoccupava il fatto di dover partire da
zero con un kit di quasi solo legname
tutto da tagliare, modellare ed
incollare.
Una volta incominciato, mi sono reso
conto subito che le mie preoccupazioni
erano fondate. Il kit, come scritto
sopra, era tutto in legno e quindi tutto
da tagliare, sagomare, carteggiare ed
incollare. Inoltre, per poterlo
realizzare come volevo io, sarebbero
state necessarie diverse lavorazioni
aggiuntive, non previste dal disegno
originale, che sono risultate
difficoltose a causa del poco spazio
disponibile, essendo il P-68 non molto
grande come dimensioni. Comunque non mi
sono perso d'animo! Con pazienza mi sono
messo a costruire ed ad affrontare,
volta per volta, le difficoltà
realizzative delle modifiche che avevo
in mente. Ero conscio che ci sarebbe
certamente voluto tanto tempo per
finirlo...
La costruzione dell'aeromodello è stata
alquanto lunga in quanto per il P-68
avevo pensato di fare diverse modifiche,
di seguito elencate, rispetto al disegno
originale:
1. Installazione di carrello anteriore
sterzante
2. Installazione di motori brushless con
tanto di regolatore da 40A
3. Installazione di un BEC ulteriore
(circuito di sicurezza per la batteria)
4. Installazione di alettoni con 1 servo
per ciascuna semiala
5. Installazione di flaps con 1 servo
per ciascuna semiala
6. Installazione di cablaggio per
alimentazione motori e servi
7. Installazione di luci di navigazione
Il collaudo del P-68 è stato fatto ad
Aprile 2017 in una giornata abbastanza
ventosa. Il modello ha presentato un
volo docile e tranquillo con una marcata
tendenza a salire verso l'alto quando i
motori sono al max, probabilmente dovuta
alla sua ala "alta" o forse ad un
calettamento positivo di questa rispetto
alla fusoliera. Il modello inoltre
manifesta sottovento una scarsa
sensibilità di alettoni, probabilmente
imputabile alla piccola superficie di
questi ultimi. In questi casi il
problema si risolve aiutandosi col
direzionale. Ho fatto diverse prove di
stallo ed ho notato un comportamento
docile anche in quelle condizioni: il
P-68 plana mantenendo l'assetto
orizzontale. Nel complesso quindi il
comportamento in volo è buono e
piuttosto realistico. Gli atterraggi
sono stati effettuati utilizzando i
flaps che si sono dimostrati assai
efficienti, facendo planare dolcemente
il P-68 sulla pista. Infine il consumo
della batteria è veramente minimo; basti
pensare che per 5 minuti di volo con
luci accese ho consumato solo il 20%
della carica!